La donna guerriera è figlia di Atena.
Non è una divinità, né una semidea.
Dalla progenitrice ha ereditato intelligenza per saggiare le sue scelte, ingegno da mettere a servizio, coraggio per guidare e equità per giudicare.
Indossa l’elmo, come nella più classica delle iconografie, e si schiera al fianco di un esercito di donne, tante donne: madri, sorelle, amiche, alleate, muse e mentori.
La donna guerriera discende da una lunga linea matriarcale.
Sul suo volto, nei lineamenti, nei colori e nel riflesso degli occhi ritrova i segni di quel passato che in lei rivive.
In sé racchiude tutte queste donne e porta con sé la forza di chi l’ha preceduta.
La donna guerriera cerca, esplora, esamina, pensa, elabora.
Sceglie.
Sbaglia.
Trova.
Riconosce i suoi meriti e ciò che può.
La donna guerriera avanza.
Sulla sua strada sceglie di esplorare senza paura nuove possibilità.
E’ la sua naturale curiosità ha portarla nella laboratorio della realtà e la sua mente aperta a sperimentare.
La sua creatività è strumento per la conoscenza, è acceleratore ed è scintilla di ribellione.